Nel caso in cui tu non mi conosca, io sono Federica Roano e quando 10 anni fa ho adottato Bulla, la mia cagnolina, ero davvero nei guai.
Lei mi ignorava completamente, era testarda, indipendente, costantemente pronta ad accettare tutte le sfide che il mondo le lanciava. E se per qualche motivo il mondo non la sfidava, era lei a sfidare il mondo.
Io le stavo provando tutte, ma i risultati erano semplicemente nulli.
Un giorno ero in macchina con un mio amico. All’improvviso sbucò un’altra macchina che mi tagliò la strada. Io mi arrabbiai e dissi al mio amico: “Ma cos’é? Sono per caso invisibile?”. Lui mi guardò, tranquillo, e mi disse:“It’s not about you, it’s about him” (“Non riguarda te. Riguarda lui”).
Quella frase mi entrò dritta in testa e mi cambiò. Quella persona non aveva fatto qualcosa nei MIEI confronti, non aveva tagliato la strada a ME in quanto Federica, stava solo comportandosi in quel modo per motivi SUOI, che assolutamente non riguardavano me. In un secondo capii che tutto ciò che Bulla faceva, l’essere dispettosa, le marachelle, l’essere disobbediente e strafottente, non riguardava ME. Riguardava LEI.
Bulla non ce l’aveva con me. Stava combattendo la SUA battaglia contro le SUE difficoltà. Con i suoi comportamenti, Bulla stava parlando CON me.
Iniziai ad osservarla e capii che i suoi atteggiamenti erano un modo di comunicare: Bulla mi stava raccontando tutto su di lei, su ciò che provava, su ciò che la faceva soffrire, sulle cose contro le quali stava lottando. Così, feci tutto quello che potevo fare in quel momento per aiutarla nella sua trasformazione.
Decisi di osservare tutte le sue emozioni e questa volta volli prendermene davvero cura. Non volevo “correggerla”, non volevo “educarla”. Volevo che lei esplodesse in tutta la sua saggezza e consapevolezza. Volevo che lei accedesse alle SUE risorse interiori. E così, qualcosa di sorprendente accadde…
Quando cambiai punto di osservazione, tutta la mia intera vita cambiò. Avevo sempre giudicato i comportamenti delle altre persone, pensando che ciò che facevano fosse riferito a me.
Spesso mi dicevo: “ma come si è permesso Tizio di dirmi o farmi questa cosa?. Tutto ciò che gli altri facevano, lo collegavo a me. Improvvisamente, capii che nessuno, MA PROPRIO NESSUNO voleva davvero offendermi quando si comportava in un certo modo. NESSUNO voleva farmi soffrire, NESSUNO voleva maltrattarmi, ma TUTTI stavano cercando il modo migliore per trasformare le loro emozioni dal polo negativo al polo positivo. TUTTI volevano essere felici.TUTTI volevano esprimere il loro vero potenziale.
La mia rabbia sparì completamente e lasciò spazio ad una inarrestabile voglia di aiutare chiunque volesse ri-conoscere la versione migliore di sé. Capii che dietro quei comportamenti c’era dolore, non sfida. Sapevo che non solo era possibile trasformare le difficoltà in punti di forza, ma era addirittura probabile che ciò accadesse. Basta solo osservare dal giusto punto di vista ciò che la vita ci propone. Anche attraverso i nostri animali. Ho imparato tutto questo grazie alla piccola Bulla.
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