Devo ammettere che sono una viaggiatrice. Appena posso, prendo la mia Mandorlina e parto per qualche meta naturalistica. Ne abbiamo bisogno entrambe. Con lei ho viaggiato molto, in Italia e all’estero ed ogni volta che ci si trovava a parlare di lei con nuovi amici, tutti facevano questa riflessione “Eppure i cani piccoli normalmente sono isterici, lei invece è un cane tranquillissimo.
E’ vero, Mandorla è un cane tranquillo. Anzi, meditativo. E’ capace di stare intere mezz’ore al sole, a guardare un fiore in un prato. A ad un tavolino di un bar, trovando sempre qualcosa su cui concentrarsi. E’ paziente, intuitiva, obbediente, discreta, intelligente, si adatta a tutte le situazioni. Insomma, è una piccola Buddha canina.
Ma non è sempre così: nei mesi particolarmente freddi, da dicembre a inizio marzo, mandorla sente tutto il peso della vita meno dinamica, e vivendo con un cane iperattivo, inizia da subito a dare segni di cedimento, diventando abbaiona, nervosa, acida come una vecchia zitella. E’ quasi irriconoscibile. Come ci spiega Marta Martini nel libro “I fiori di Bach – Guarire con l’anima delle piante”: <<Il patologico va compreso a partire dal sano: racchiude le stesse forze, ma non nello stesso equilibrio>>.

Mandorla inizia a comportarsi istericamente quando le viene limitato, recintato, quasi contenuto a forza, il suo spirito libero e romantico. Probabilmente, per far si che lei sia in equilibrio, ha bisogno di contemplare tranquillamente il mondo intorno a sè, preferibilmente in un bel prato in cui cacciare lucertoline. E conoscendo la sua anima in equilibrio, mi rendo conto di quanto soffra quando diventa una zitella acida.
Lei è sempre la stessa Mandorlina, ma se non viene rispettata la sua personalità, va in crisi e la sua bellezza, le sue virtù, diventano difetti, ovvero esternazioni di un disagio.
I fiori di Bach la aiutano a mantenersi in equilibrio anche nei periodi per lei più difficili, regalandole serenità tra dicembre e marzo, periodo per lei cruciale.

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