Gli animali domestici mettono in luce aspetti di noi stessi.

Lo fanno tramite comportamenti o dando vita ad una certa situazione.

Questi aspetti però, non sono così immediati da cogliere.

Oggi vi racconto di un caso a me molto caro. Francesca è una educatrice cinofila che ho conosciuto durante un percorso di fomazione.

In quel periodo Neve, la sua cagnolina di 18 anni, non se la passava molto bene. Aveva sempre mostrato, anche da giovane, una tendenza ad essere ansiosa, paurosa ed irritabile. Aveva problemi alle zampe e camminando spesso scivolava, battendo la zampa dolente. Questo stato di incertezza motoria aveva aumentato la sua ansia e la sua paura. Il dolore delle medicazioni l’aveva resa ancora più irritabile nei confronti del tocco da parte delle persone.

Francesca era distrutta: il suo più grande dolore era nel non sapere cosa fare. Da un lato voleva mettere fine alle sue sofferenze ma dall’altro le sembrava che Neve avesse ancora molta voglia di vivere. Non sapere cosa fare per aiutarla era un fardello pesantissimo. Più della paura della perdita e dello smarrimento del momento, l’incertezza sul cosa fare era davvero insostenibile per Francesca.

Neve e Francesca

Nella sua indecisione, Francesca non accettava che la qualità di vita di Neve fosse così bassa e che fosse preda di paure ed ansie che normalmente non le appartenevano.

Durante l’incontro è emerso che per lei le decisioni erano un vero e proprio problema: non sapeva mai scegliere tra una cosa o l’altra, qualsiasi tipo di scelta la metteva in crisi. Era una sua caratteristica.

Emerse anche che l’irritabilità e insofferenza nei confronti della “cura” da parte di Neve era un aspetto comune nella sua famiglia: non c’erano molti abbracci, non erano una famiglia “coccolona”, non amavano il contatto fisico e volavano spesso parole sprezzanti. Me lo raccontò a voce bassa, come se questa fosse una consapevolezza che aveva già, ma che solo adesso riusciva a mettere a fuoco.

Quando abbiamo stabilito quali fiori di Bach potevano essere maggiormente utili per la loro situazione ci siamo focalizzate sull’aiutare Neve a vincere le sue paura, la sua ansia e l’irritabilità, e con Francesca per aiutarla a decidere cosa fare.

Dopo il primo periodo di trattamento Neve ha smesso di ribellarsi alle cure di Francesca ed è diventata più morbida nei confronti dei suoi simili.

L’ansia e la paura sono quasi scomparse, aveva ritrovato la gioia di vivere. Francesca è riuscita a prendere la decisione di sostenere Neve con delle cure di palliative. Neve si è spenta serenamente dopo 6 mesi. Francesca ha preso moltissime decisioni in quel periodo, alcune molto importanti. Oggi Francesca convive con Vito, un bellissimo cane di 9 anni preso dal canile poco dopo la morte di Neve. Nel suo cuore, ha scoperto, c’è spazio per tutti e due.

Quando le ho inviato l’articolo per chiederle l’autorizzazione alla pubblicazione, Francesca mi ha risposto così: “Quello che è successo negli ultimi mesi di vita, come hai scritto tu, è che lei si sia completamente affidata. Ha iniziato a lasciare che io la medicassi, la accarezzassi, coccolassi, la manipolassi, come mai in tutta la sua vita era accaduto.

Neve si è spenta in pace, affidandosi alle cure di Francesca. Francesca ha colto l’opportunità che la vita le stava inviando attraverso Neve, prendendo consapevolezza che le scelte per lei rappresentavano un momento di crisi. Assumendo i giusti fiori di Bach, ha riequilibrato l’emozione dell’incertezza e ha imparato che le scelte non sono poi così difficili da attuare.

I nostri animali parlano di noi e ci aiutano a migliorare la nostra vita.

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