Argomento: Messaggio dagli animali

Circa un mese fa stavo andando ad Afragola, un paese dell’hinterland di Napoli ed ero su una strada che costeggia diverse campagne.

 

Ad un incrocio, sul ciglio della strada e riverso su un lato, c’era un cavallo marrone.

 

Intorno a lui, un capanno di persone. Alcuni erano perplessi, altri dispiaciuti, altri ancora invece sembravano chiedersi cosa fare. Sul ciglio opposto della strada, contrito e disperato, un uomo anziano piangeva di rabbia e dolore.

Non ho avuto la forza di fermarmi. Il mio cuore non stava reggendo quella scena così straziante. Credevo che la mia fuga bastasse a tenermi lontana da analisi e riflessioni, ma stamattina ho capito che non è stato così.

 

Mentre pensavo a cosa scrivere questa settimana, mi è venuta in mente proprio questa scena.

Pensavo che in fondo esiste un legame profondo e indipendente dal libero arbitrio umano che lega i cuori di tutti coloro che rappresentano la vita sulla Terra.

A volte mi fermo a guardare come si comportano le persone. Persone che non conosco, persone che si trovano in un luogo qualsiasi in un tempo qualsiasi. Ad esempio, al supermercato. O sul corso principale della città. O in campagna. Non importa dove, mi piace osservare le reazioni degli altri e scoprire i percorsi mentali, gli atti d’amore e le contraddizioni.

 

Mi è sembrato di capire che il legame invisibile dell’uomo con la Natura abbia dato vita ad un comportamento strano, incoerente, eppure incantevole.

 

Per esempio, quando sono al supermercato, mi capita di fermarmi dietro al banco della carne. Ascolto cosa dicono le persone mentre acquistano quello che in seguito mangeranno. Non è affatto raro, anzi, oserei dire quasi che è la normalità, che le persone non mangino un certo tipo di carne. Un solo tipo però, uno solo, particolare. Come ad esempio il coniglio. “Perché da piccola avevo il coniglio”.

 

legame invisibile

 

Oppure, è possibile trovare quel legame in campagna, quando una bambina ha paura delle formiche, ma si ferma a guardare una coccinella su un fiore e chiama la mamma, e le dice: “Guarda mamma come è bella!”

 

O come quando cammino per strada ed un bambino accarezza Bulla con dolcezza mentre dietro il nonno gli dice: “non toccare il cane, è pericoloso!”, ma il bambino sa che quel cane non potrà fargli nulla di male.

 

O come quando un cavallo viene forse investito, forse morirà, ed un capanno di persone, ognuno a modo proprio, viene scosso da quell’evento che probabilmente, all’apparenza, non ha nulla a che fare con ognuno di loro.

 

Forse sono passanti. Forse non conoscono né il vecchio signore al lato opposto della strada né il cavallo riverso su un lato. Ma sono lì, ognuno con il suo filo invisibile, a provare una emozione di cui non si sapranno spiegare, fino in fondo, l’origine e il senso.

 

Perché la Natura è così: si palesa in piccoli movimenti che sfiorano l’animo umano, movimenti invisibili alla coscienza dei più, ma che raccontano di una appartenenza al tutto. Come se la Natura ci dicesse. “Non disperare, Uomo, perché ovunque andrai, qualsiasi percorso farai, io sarò sempre qui a ricordarti, con pazienza e devozione, che non c’è separazione tra me e te. E un giorno, quando lo ricorderai, sentirai la grande gioia di essere, finalmente, a casa”.

 

2 Comments
  • AnnaLisa
    Posted at 23:29h, 19 Dicembre Rispondi

    Bellissimo articolo Federica! Complimenti per essere riuscita a mettere in mostra quel qualcosa di impalpabile che tutti noi conosciamo e che spesso ignoriamo pur dimostrandola continuamente.
    Grazie!

    • federica.roano
      Posted at 10:39h, 20 Dicembre Rispondi

      Ciao Annalisa.
      Grazie per le tue belle parole. Sono felice di essere nata nel momento storico in cui ci si sta riavvicinando alla natura, dopo una seppur breve ma profonda separazione. Ad maiora!
      Buone feste 🙂

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