Hai mai sentito parlare di Psico – Neuro – Endocrino – Immunologia (PNEI)?

E’ una materia scientifica che mi ha sempre affascinato moltissimo e che parla della strettissima connessione che c’è tra la mente (psico), il cervello (neuro), gli ormoni (endocrino) e gli anticorpi (immunologia).

In base a questa ormai conclamata scienza, i pensieri hanno un effetto super condizionante sul nostro cervello e ciò che pensiamo e sentiamo si materializza nel corpo e determina il funzionamento del nostro sistema ormonale e immunitario. 

Per chi conosce già la visione della salute da un punto di vista olistico non è certo sorpreso nel sapere che i pensieri negativi si possono materializzare sul corpo sotto forma di malattia così come quelli positivi supportano la salute. Oggi però, grazie alla PNEI, questa osservazione è diventata realtà anche dal punto di vista scientifico.

Così come aveva intuito il dottor Bach, esiste una strettissima connessione tra mente e corpo e il dottor Francesco Bottacioli,  filosofo della scienza, psicologo clinico neurocognitivo e docente universitario, conosce benissimo questo meccanismo, che spiega così nel suo manuale medico “Psico Endocrino Immunologia”:

“Per Seyle, l’adattamento dell’organismo agli stressor ambientali è il principio stesso della vita. L’adattamento è governato dall’asse dello stress, che, attivandosi, libera non solo ormoni antinfiammatori, ma anche proinfiammatori. E’ da questa bilancia che sorge l’adattamento più o meno riuscito dell’organismo.
Le malattie sono il frutto di un cattivo adattamento, che non è semplicemente una carenza di risposta.
Seyle, per la prima volta, introduce il concetto, oggi così familiare, che ci possano essere malattie da eccesso di risposta. <<L’eccesso di cortisolo da stress cronico>>, scrive, <<ha, infatti, effetti rilevanti sulla pressione arteriosa, sull’attività cardiaca, renale, sull’equilibrio glicemico e anche sul sistema nervoso e mentale>>. Non c’è quindi un generale e universale meccanismo di omeostatico che ripristina le condizioni di partenza. L’adattamento può sfociare in malattia. (…)
Fondamentale è la gestione dello stress, per la quale <<non c’è una formula di successo, uguale per tutti>>, anche se la strada è uguale per tutti: <<vivere in armonia con le leggi della natura, stabilendo il giusto ritmo di marcia.>>. E imparando a utilizzare tecniche <<il cui valore per il miglioramento della qualità della vita è stabilito, come l’attività fisica e un certo numero di tecniche psicologiche, come la meditazione trascendentale, lo yoga, lo zen>>.
Se c’è maladattamento, conclude Seyle, allora l’organismo viene segnato da un accumulo di prodotti secondari delle attività biologiche (i cosiddetti pigmenti dell’invecchiamento, i depositi di calcio, le proteine alterate ed altro ancora>>.”

Quindi, come collegare questa spiegazione al lavoro dei fiori di Bach sugli animali?

La salute è composta di tanti fattori, tra cui anche il benessere emotivo. Essere felici e soddisfatti comporta una assenza di problemi emotivi, di “disturbi comportamentali”.

E’ molto importante, in termini di qualità di vita, il modo in cui affrontiamo la vita e quali emozioni proviamo maggiormente.

Dal punto di vista comportamentale, anche qui troviamo un adattamento ad una situazione di stress: per esempio, se un cane si annoia in casa perchè lasciato molto tempo da solo (la quantità di tempo è del tutto soggettiva: “troppo”, per un cane potrebbe significare 5 minuti, per un altro 5 ore), potrebbe iniziare a mettere in atto un comportamento per alleviare la noia, come ad esempio rosicchiare i mobili o le porte. Se il cane invece sarà sereno, quando lasciato solo, probabilmente riposerà.

Come si legge dall’articolo, non c’è una risposta universale allo stress, proprio perchè ciascuno di noi è un essere a sè, con la sua personalità, la sua storia e le sue peculiarità, e quindi reagirà in modo del tutto privato a una situazione stressante. E’ per questo che due cani, posti nella stessa situazione stressante, possono reagire in modo del tutto differente.

Ma riuscire a donare ad un cane una vita serena, in cui i suoi bisogni sono soddisfatti, un ambiente famigliare in cui il cane si senta accettato e senta di farne parte e di avere una importanza, un ambiente in cui la sua dimensione di specie diversa dalla nostra venga compresa e assecondata, è sicuramente la strada maestra per avere un cane sereno ed equilibrato.

I fiori di Bach ovviamente si inseriscono nel momento il cui il soggetto ha bisogno di una mano per uscire da una situazione negativa: e quindi, oltre ad eliminare ciò che gli causa questo squilibrio, i fiori possono essere utilizzati per riportare l’animale nella sua naturale condizione di serenità.

Se pensi che il tuo cane abbia bisogno di una mano o se sei curioso di conoscere qualcosa in più del mondo dei cani e dei fiori di Bach, iscriviti alla newsletter!

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